A.. COME AUTISMO
Quando entró in casa mia per la prima volta, il piccolo xxx, aveva circa 3 anni.
Figlio di quella gentile ragazza che, in seguito, diventò mia moglie e che, ancora in seguito, perse tutta la sua gentilezza diventando la mia ex moglie.
Un bambino particolarmente vivace, affettuoso, ma totalmente in balia di emozioni che non riusciva a gestire.
Passai i primi 2 anni, come semplice ed attento osservatore delle dinamiche che sua madre aveva stabilito con lui, senza interferire e soprattutto senza giungere a conclusioni affrettate.
Da una parte era affascinante vedere le sfumature così particolari e diverse della mente di un bambino, dall’altra estremamente faticoso gestire un rapporto madre/figlio già strutturato e veramente caotico.
Ad un certo punto, suggerii a mia moglie di valutare l’ipotesi che questo bambino fosse particolare e che, magari, la visita con uno specialista, l’avrebbe aiutata a capire l’atteggiamento corretto da tenere.
ADHD, con vari disturbi interconnessi ecc..ecc.. Questa fu l’etichetta attribuitagli!
Avevo sentito parlare solo in modo marginale di ADHD, ma mi ero relazionato più volte con l’etichetta AUTISMO durante il mio lavoro di istruttore sportivo.
Entrambi i casi, secondo lo specialista a cui si era rivolta mia moglie, avevano la medesima radice, ma quale fosse, sembrava essere il Terzo Segreto di Fatima.
Ovvio, che se c’è un segreto voglio scoprirlo, se c’è un mistero voglio svelarlo e, così, iniziai una personale ricerca, sul mondo AUTISMO, attraverso i VIAGGI ASTRALI.
Ogni sera uscivo dal corpo e guardavo cosa succedeva intorno al letto del figlio di mia moglie.
Una serie di movimenti energetici si alternavano in modo velocissimo sul letto del bimbo e spesso, usciva dal corpo in modo spontaneo e si muoveva veloce e curioso intorno a me.
All’inizio non capivo se fosse il suo corpo astrale o quello di qualche altra entità che si muoveva intorno a lui. Una sera, qualcuno o qualcosa, mi corse velocissimo incontro quando ancora non ero totalmente fuori dal corpo.
Era curioso, piccolo, di uno strano color viola, molto più definito di ciò che avevo visto nei giorni precedenti. In un attimo, me lo ritrovai a fissarmi mentre ero sdraiato nel mio letto.
Come avviene spesso in situazioni che non comprendo, e per il fatto che ho passato buona parte della mia vita con i cani, iniziai a ringhiare spaventandolo e facendolo fuggire.
Chi o cosa era? Era molto diverso dal corpo astrale vedevo solitamente, ma soprattutto cosa ci faceva lì e perché era legato al figlio di mia moglie? Ammesso che non fosse la sua stessa ANIMA con una maggiore consapevolezza.
I giorni successivi cercai di comprendere il legame che questo bambino instaurava con i “mondi sottili”, ma un solo caso non poteva essere oggetto di un valido studio, così, mi proiettavo in case dove sapevo essere presenti bambini e ragazzi con l’etichetta AUTISMO.
Spesso rimanevo distante ad osservare, altre volte mi sedevo accanto a loro e cercavo un’interazione che, il più delle volte sfociava in una grande agitazione. Voleva dire che mi VEDEVANO e SENTIVANO!
Io, fatto di sola coscienza o energia, silenzioso e discreto come un gatto, ero perennemente percepito ogni volta che mi avvicinavo? Dunque cosa e quanto riuscivano a sentire?
Mi posi più volte questa domanda e alla fine ebbi la risposta sotto forma di visualizzazione.
Un grande flusso di dati ed informazioni che giungono nella mente, provenienti da ogni dimensione. Come un immenso “download” che non consente la corretta codifica dei dati affinché siano riportarli sul piano terreno secondo i criteri sociali e convenzionali.
Vedevo questa cascata di numeri e codici, piovere velocemente senza che i ragazzi avessero il tempo e il modo di fermarla e comprenderla.
Sarebbe bastato inserirsi in quel flusso, analizzare i casi SOPRATTUTTO dal punto di vista energetico e molte problematiche si sarebbero risolte o attenuate.
Ma perché tutto questo?
La risposta sembrava essere logica: una totale o parziale mancanza di radicamento innescata da vari processi, sia chimici che emotivi.
Potevo essere di aiuto? Avrei potuto provarci, ma per essere un valido aiuto, dovevo per prima cosa insegnare ai genitori a vedere e percepire il mondo delle “energie sottili” o quantomeno a fare VIAGGI ASTRALI.
Con soddisfazione, devo dire che ogni caso con cui mi sono relazionato, ha trovato un beneficio, ma rimango dell’opinione che il lavoro non vada fatto con i soggetti etichettati AUTISTICI, ma con chi si limita a guardare il mondo solo attraverso i 5 sensi.
La CONOSCENZA è solo un’illusione della mente, se non passa attraverso gli occhi dell’ANIMA!
Dedicato a tutti i bimbi viola..
ENSITIV
Quando entró in casa mia per la prima volta, il piccolo xxx, aveva circa 3 anni.
Figlio di quella gentile ragazza che, in seguito, diventò mia moglie e che, ancora in seguito, perse tutta la sua gentilezza diventando la mia ex moglie.
Un bambino particolarmente vivace, affettuoso, ma totalmente in balia di emozioni che non riusciva a gestire.
Passai i primi 2 anni, come semplice ed attento osservatore delle dinamiche che sua madre aveva stabilito con lui, senza interferire e soprattutto senza giungere a conclusioni affrettate.
Da una parte era affascinante vedere le sfumature così particolari e diverse della mente di un bambino, dall’altra estremamente faticoso gestire un rapporto madre/figlio già strutturato e veramente caotico.
Ad un certo punto, suggerii a mia moglie di valutare l’ipotesi che questo bambino fosse particolare e che, magari, la visita con uno specialista, l’avrebbe aiutata a capire l’atteggiamento corretto da tenere.
ADHD, con vari disturbi interconnessi ecc..ecc.. Questa fu l’etichetta attribuitagli!
Avevo sentito parlare solo in modo marginale di ADHD, ma mi ero relazionato più volte con l’etichetta AUTISMO durante il mio lavoro di istruttore sportivo.
Entrambi i casi, secondo lo specialista a cui si era rivolta mia moglie, avevano la medesima radice, ma quale fosse, sembrava essere il Terzo Segreto di Fatima.
Ovvio, che se c’è un segreto voglio scoprirlo, se c’è un mistero voglio svelarlo e, così, iniziai una personale ricerca, sul mondo AUTISMO, attraverso i VIAGGI ASTRALI.
Ogni sera uscivo dal corpo e guardavo cosa succedeva intorno al letto del figlio di mia moglie.
Una serie di movimenti energetici si alternavano in modo velocissimo sul letto del bimbo e spesso, usciva dal corpo in modo spontaneo e si muoveva veloce e curioso intorno a me.
All’inizio non capivo se fosse il suo corpo astrale o quello di qualche altra entità che si muoveva intorno a lui. Una sera, qualcuno o qualcosa, mi corse velocissimo incontro quando ancora non ero totalmente fuori dal corpo.
Era curioso, piccolo, di uno strano color viola, molto più definito di ciò che avevo visto nei giorni precedenti. In un attimo, me lo ritrovai a fissarmi mentre ero sdraiato nel mio letto.
Come avviene spesso in situazioni che non comprendo, e per il fatto che ho passato buona parte della mia vita con i cani, iniziai a ringhiare spaventandolo e facendolo fuggire.
Chi o cosa era? Era molto diverso dal corpo astrale vedevo solitamente, ma soprattutto cosa ci faceva lì e perché era legato al figlio di mia moglie? Ammesso che non fosse la sua stessa ANIMA con una maggiore consapevolezza.
I giorni successivi cercai di comprendere il legame che questo bambino instaurava con i “mondi sottili”, ma un solo caso non poteva essere oggetto di un valido studio, così, mi proiettavo in case dove sapevo essere presenti bambini e ragazzi con l’etichetta AUTISMO.
Spesso rimanevo distante ad osservare, altre volte mi sedevo accanto a loro e cercavo un’interazione che, il più delle volte sfociava in una grande agitazione. Voleva dire che mi VEDEVANO e SENTIVANO!
Io, fatto di sola coscienza o energia, silenzioso e discreto come un gatto, ero perennemente percepito ogni volta che mi avvicinavo? Dunque cosa e quanto riuscivano a sentire?
Mi posi più volte questa domanda e alla fine ebbi la risposta sotto forma di visualizzazione.
Un grande flusso di dati ed informazioni che giungono nella mente, provenienti da ogni dimensione. Come un immenso “download” che non consente la corretta codifica dei dati affinché siano riportarli sul piano terreno secondo i criteri sociali e convenzionali.
Vedevo questa cascata di numeri e codici, piovere velocemente senza che i ragazzi avessero il tempo e il modo di fermarla e comprenderla.
Sarebbe bastato inserirsi in quel flusso, analizzare i casi SOPRATTUTTO dal punto di vista energetico e molte problematiche si sarebbero risolte o attenuate.
Ma perché tutto questo?
La risposta sembrava essere logica: una totale o parziale mancanza di radicamento innescata da vari processi, sia chimici che emotivi.
Potevo essere di aiuto? Avrei potuto provarci, ma per essere un valido aiuto, dovevo per prima cosa insegnare ai genitori a vedere e percepire il mondo delle “energie sottili” o quantomeno a fare VIAGGI ASTRALI.
Con soddisfazione, devo dire che ogni caso con cui mi sono relazionato, ha trovato un beneficio, ma rimango dell’opinione che il lavoro non vada fatto con i soggetti etichettati AUTISTICI, ma con chi si limita a guardare il mondo solo attraverso i 5 sensi.
La CONOSCENZA è solo un’illusione della mente, se non passa attraverso gli occhi dell’ANIMA!
Dedicato a tutti i bimbi viola..
ENSITIV