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Il Viaggio Astrale e l'Incontro con l'Anima Affine: Esperienze Oltre il Corpo

...dal Libro Ensitiv - Viaggiatore Astrale

Lei mi chiarì molte cose e spero le chiarisca anche a voi. Non ricordo con esattezza quale fu il nostro primo scambio di parole, ma già delle prime battute scritte velocemente nella finestrella della chat capimmo entrambi che non era stato il caso a farci incontrare. Avevamo la sensazione di conoscerci da una vita, di sapere tutto l’uno dell’altra e di accettare qualunque cosa fossimo. Man mano che passavano i giorni la fiducia divenne ampia, la voglia di sentirsi quotidiana e la condivisione totale. Io ero una parte di Lei, e lei lo era di me; io un sensitivo, lei un profeta. Mi bastava pensarla per conoscere il suo umore, per sentire il suo profumo e per conoscere i suoi desideri. Lei come me aveva avuto esperienze astrali e paranormali, aveva una conoscenza ampia e aveva preso consapevolezza del suo essere. Era una di quelle che nell’ambiente “cosmico“ chiamano risvegliate, cioè coloro che ricordano la propria reale provenienza o le vite precedenti. Le parlai dei miei viaggi, dei miei dubbi e dell’incapacità che avevo a quei tempi di prolungare la mia permanenza fuori dal corpo. Una sera mi illuminò con una frase: “Se questa notte esci vieni a cercarmi“. Ecco la mia prova del 9, ecco lo sciogliersi dei miei dubbi, se entrambi ci fossimo incontrati in un’altra dimensione e ricordato la stessa esperienza, le ipotesi del sonno o dell’allucinazione non avrebbero avuto senso, ed io mi sarei convinto che tutto ciò era reale.

Quella sera uscii dal corpo ed inizia a cercarla e chiamarla per nome e quando la vidi arrivare fui al settimo cielo. Ho già descritto nel Manuale il nostro incontro e non vi annoierò ripetendolo; la mattina seguente però, quando le chiesi se si ricordasse di cosa avevamo fatto la sera prima, mi rispose in modo vago e poco confrontabile, ma una cosa non mi lasciò dubbi. Io le dissi che sapevo che era lei, ma i suo capelli erano lunghi e biondi, un taglio e un colore decisamente diversi da quello con cui io la vedevo e l’avevo conosciuta. Perché l’avevo vista così? L’ipotesi dell’immaginazione stava tornando alla ribalta quando lei mi mostrò una sua foto e tale mi bastò per esplodere in un sorriso. Nella foto che la ritraeva qualche anno prima aveva i capelli biondi e lunghi, esattamente come io l’avevo vista ed incontrata e, a quel punto, il fatto che ricordasse o no ciò che avevamo fatto divenne secondario. Come era stato possibile visualizzarla con dei dettagli tanto particolari e che mai avrei potuto sospettare?

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