Manifestazioni Spirituali e Relatività del Tempo: La Connessione tra Dimensione Astrale e Realtà
Appunti per il Prossimo Libro
….E’ sintomatico notare come Anime di defunti da lungo tempo riescano a manifestarsi negli ambienti che li hanno visti protagonisti. Più volte ho provato a spiegare questo il difficile concetto della relatività del fattore tempo a chi vorrebbe vedere tali anime già reincarnate più volte e quindi scomparse dal “limbo“ della Dimensione Astrale. Compreso questo però, ciò che mi stupisce è vedere la possessività degli ambienti che la coscienza di un defunto mantiene in seguito ad una morte cruenta ed ingiusta o ad un forte attaccamento alla materia e ai suoi possedimenti in genere. Fantasmi e spettri sono manifestazioni di una presenza energetica che spesso non fa altro che ripetere una gestualità che aveva in vita, ma difficilmente riesce ad interagire con le persone consapevole del suo nuovo stato. Alla luce di alcune mie esperienze, sono però in grado di supporre quanto segue: essendo dimensioni coesistenti, la Dimensione Reale e la Dimensione Astrale non hanno una specifica separazione se non dal punto di vista della frequenza vibrazionale, ma mentre la dimensione reale non è consentito visualizzare quella astrale se non tramite particolari processi trascendentali tipo lo sdoppiamento, dall’altra è possibile visualizzare quella reale relazionando spesso paesaggi e scenari di entrambe. L’ anima di un defunto che manifesta ancora desideri e pulsioni nei confronti della materia, tende quindi a visualizzare scene di vita vissuta e ambienti appartenenti a contorni terreni. Quando questi contorni vengono varcati da una nuova frequenza, quindi da una persona reale, si attiva la visualizzazione di un contesto simile a quello attuale, poiché si ha un movimento energetico che non sfugge all’individuo defunto. Come l’ingresso di una scintilla luminosa in una stanza totalmente buia, questa nuova presenza desta attenzione ed interesse e da qui contatti, manifestazioni ecc..